20.08.2019
Qualche tempo fa ho inviato al dipartimento educativo del museo MAXXI di Roma il seguente messaggio:
Egregi Signori,
nel corso degli anni ho studiato in modo approfondito l’opera di Piet Mondrian.
Da artista pittore e fotografo quale sono ho analizzato la materia da una prospettiva puramente visiva ed ho cosÌ potuto spiegare come la forma già di per sé sveli una ricchezza di contenuti (per chi ancora crede nella dicotomia tra forma e contenuto).
Ciò risulta utile per educare alla visione di un dipinto astratto. Spiegare come l’astrazione non sia fuga dal reale ma, al contrario, un modo più efficace per rappresentare la realtà attuale. In un mondo sempre più complesso astrarre diventa necessario per ritrovare una certa essenza delle cose. Paul Klee diceva che “l’arte rende visibile l’invisibile”.
Michel Seuphor, Joop M. Joosten, G. C. Argan e Italo Tomassoni hanno molto apprezzato le mie conclusioni. Nel mese di Settembre 1991 Bruno Zevi ha pubblicato su L’Architettura il mio primo saggio su Mondrian. Il Library, Archives and Study centers del MoMA (NYC) ha inserito nel catalogo la mia successiva pubblicazione del 2006 che copre l’intera opera del maestro olandese. (http://arcade.nyarc.org/record=b918593~S8). Così ha fatto lo Stedelijkmuseum di Amsterdam; il Kröller-Museum di Otterlo e la National Gallery of Canada hanno inserito il mio contributo nei loro archivi digitali.
Le seguenti pagine mostrano alcuni contenuti dei miei studi in versione elettronica che in sede didattica vengono presentati in forma semplificata e più accessibile:
http://www.pietmondrian.eu (Inglese) http://pietmondrian.it (Italiano)
Vi scrivo pensando che il MAXXI potrebbe organizzare qualche evento di natura didattica concernente Piet Mondrian e più in generale certa pittura astratta che, a dire il vero, mi sembra piuttosto trascurata e ciò forse anche per la mancanza di appropriate “istruzioni per l’uso”.
Durante i seminari che ho tenuto in varie sedi (Deutsche Werkbund, New School for Social Research, Kunstwerkstatt, Associazione Città Futura, Deutsch-Italienische Vereinigung) ho potuto notare il grande interesse suscitato dai temi proposti.
Vi sarei grato per un incontro in cui poter fornire maggiori dettagli sul progetto.
Cordialmente.
Michael Sciam
Waitzstr. 8 D-10629 Berlin
Via Courmayeur 12 I-00135 Roma
http://www.pietmondrian.info/how-to-see-bbw/lettera-seuphor.html
http://www.pietmondrian.info/how-to-see-bbw/lettera-argan.html
http://www.pietmondrian.info/how-to-see-bbw/lettera-joosten.html
http://www.pietmondrian.info/how-to-see-bbw/lettera-tomassoni.html
Dopo alcuni mesi di silenzio, ho inviato un nuovo messaggio:
Egregi Signori,
il 20.05 u.s. vi ho inviato il messaggio con allegata documentazione che vi inoltro nuovamente.
Una risposta sarebbe gradita.
Cordiali saluti.
Michael Sciam
e così ho ricevuto la risposta seguente:
Gentile Michele Sciam,
la ringrazio per la sua interessante email ma il MAXXI Educazione svolge attività relative alle proprie mostre e all'architettura e Piet Mondrian, come saprà, non è tra gli artisti della nostra collezione né abbiamo mostre su di lui ospitando mostre di arte contemporanea. Forse dovrebbe indirizzare la sua email alla Galleria Nazionale di Arte Moderna o ad altre istituzioni per l'arte moderna. Augurandole il meglio per il suo progetto le porgiamo cordiali saluti,
Edumaxxi Fondazione
a cui ho risposto così:
Egregi Signori,
ho probabilmente sbagliato a rivolgermi a voi ma non già al museo per il quale lavorate che già dal nome lascia intendere di volersi occupare dell’arte del XXI secolo.
A tale scopo, sarebbe consigliabile tener presente ciò che è accaduto nel secolo precedente. Non si costruisce nulla di nuovo e di sostanziale oggi se non si comprende a pieno ciò che è stato fatto prima di noi.
A meno che non si tema il confronto e si preferisca sviare su cose meno impegnative e solo apparentemente nuove.
Andando un po’ più in profondità tutto si collega e ciò vale anche per l’arte cosicché separare il moderno dal contemporaneo non ha davvero molto senso.
Se aveste dato uno sguardo alla documentazione che vi ho inviato, avreste trovato degli avvincenti collegamenti fra Novecento (Mondrian) e Cinquecento (Raffaello Sanzio). Ciò è possibile quando l’arte si occupa degli aspetti universali della condizione umana. Il Neoplasticismo di Piet Mondrian è allo stesso tempo questione moderna e questione contemporanea poiché si tratta di una nuova visione del mondo che offre interessanti ed ancora inesplorate chiavi di lettura della realtà presente.
Sebbene da tanti oggi snobbata a mo’ di volpe con l’uva, la pittura, o meglio, una certa pittura può ancora svolgere un ruolo fondamentale nel progresso dell’arte, della cultura e della società. Credo perciò che un museo pubblico dovrebbe recepire contributi che, sebbene inaspettati ed anzi forse proprio in quanto tali, potrebbero ampliare un po’ gli orizzonti.
Ritornerò su tutto ciò poiché, in questo panorama contemporaneo così frivolo e sgangherato in cui ciò che sembra più contare sono principalmente audience e clamore, si avverte l’obbligo etico oltre che estetico di riscoprire in forma nuova quel senso di cose autentiche destinate a durare più di una stagione.
Con i migliori saluti.
Michael Sciam
questi sono gli addetti all'arte temporanea..
viene in mente l'ex direttore del MAXXI, Paolo Colombo, il quale, ricevendomi nel 2003 ed esaminando il mio portfolio, mi dice "ma.. sa.. noi preferiamo l'arte rappresentativa.." Non si è reso conto il povero direttore che così dicendo ammetteva, senza volerlo, che per lui l'arte astratta non rappresentava nulla..
Alla faccia dei maestri del Novecento.
Non sembra essere cambiato molto dal tempo in cui gli addetti ai lavori ignoravano gli Impressionisti e definivano bestie pittori come Henri Matisse.